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Nella primavera del 1453, il corsaro genovese Giovanni Giustiniani Longo, al comando di 700 uomini, forzava con due galee il blocco navale turco e raggiungeva Costantinopoli minacciata dal sultano Mehmet II. Lo storico turco Tursun Beg, racconta che: "...il capo dei demoni, ossia loro ammiraglio, loro comandante e maledetto guerriero di fama..." combatteva in prima fila, con coraggio e senza timore d'esser colpito o ucciso. Giustiniani e i suoi mercenari - quelli che, per il loro indomabile ardimento, sono paragonati a demoni -, si erano assunti il compito di difendere la zona chiamata Mesoteichion, il settore della cinta muraria maggiormente esposto al bombardamento delle artiglierie del Sultano e agli attacchi delle fanterie ottomane. Per i 57 giorni dell'assedio, i genovesi, sostenuti da alcuni reparti della guardia personale del Basileus, avevano resistito mantenendo la posizione senza cedere di un passo. Nonostante la disperata audacia dei difensori, il 29 maggio Costantinopoli cadeva. L'imperatore Costantino XII Paleologo scompariva in battaglia. L'Impero Romano d'Oriente, dopo 1058 anni, cessava di esistere. Sul destino del corsaro genovese calava una cortina di mistero. L'avventura di Giovanni Giustiniani Longo, da Genova a Costantinopoli, è narrata in questo romanzo da Franca Sina Sulas con la precisione storica del saggista e la libertà del narratore. Sorprendenti le sue descrizioni tanto della vita quotidiana a Genova quando a Costantinopoli. Tutti i personaggi, sia quelli realmente esistiti, sia quelli creati dalla fantasia dell'autrice, sono resi con una passione che li rende indimenticabili.